Maria Elena Mozzoni
Luigi Boschi affronta l'arte come affronta la vita: senza mezze misure.
La sua ricercaè sempre verso l'alto. Non si accontenta di semplici intuizioni, depositando il colore sulla tela, ma si immerge nel soggetto sia esso un paesaggio o un concetto astratto.
Un vero e proprio bagno dell'autore nella sua opera dove traspaiono gli impegni civili ed etici della persona, ma pure i riverberi di una sensibilità profonda che rende le sue opere intense, al limite del viscerale.
Quando la materia si fa densa ed i colori potenti Boschi trova le sue note migliori perché va dritto al problema dell'informale: il difficile equilibrio fra i ciò che abbiamo davanti ed il significato che suggerisce.
Nonostante la mano non sia abituata al rigore ed allo studio delle accademie si percepisce immediatamente una qualità nel tratto che scaturisce più dalla frequentazione della grafica e dell'architettura che dalla pittura vera e propria. Se questo può disturbare qualche purista bisogna anche riconoscere che queste peculiarità rendono le opere di Boschi fresche ed accattivanti. Lo studio di maestri della tradizione che più si avvicinano alla sua sensibilità (come Piero della Francesca o Simone Martini) potrebbero aprirgli nuove porte espressive ma la linfa delle sue opere è l'incontro-scontro con il quotidiano.